giovedì 24 dicembre 2009

Auguri scomodi

Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.

Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.

I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.mons. Tonino Bello

martedì 22 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

Non è proprio così, ma mi sono sbellicata dalle risa... :D

Il bagnetto
Il primo bagnetto del primogenito è una cerimonia che si svolge una sola volta nella vita, per fortuna. Il livello di apprensione dei due genitori è ai messimi livelli e basta un’indecisione per beccarsi un vaffanculo. La temperatura dell’acqua è uno dei fattori cruciali: un errore di pochi decimi e il bambino è fottuto. Esistono termometri progettati apposta per questo scopo, antiurto, galleggianti e dotati di un’inerzia infida e difficilmente prevedibile. Siete due gradi sotto, aumentate la calda, il termometro sta fermo per un po’, quindi parte e si ferma due gradi sopra, aumentate la fredda… Ho sentito di gente che ha fatto fuori dei boiler da caserma per riempire una vaschetta da10 litri. In acqua poi il bambino viene trattato a 4 mani, 6 se c’è una nonna presente (se ci sono due nonne il papà deve levarsi dai coglioni).Con il secondogenito scompare il termometro: si puccia il gomito e si giudica ad occhio. La posizione del bambino viene corretta solo quando comincia a bere.Con il terzo si usa la tattica del polipo: lo si puccia, se le gambine si arricciano vuol dire che è troppo calda.Credo che nessuno abbia mai lavato i figli dal quarto in poi, al massimo una passata al lavasecco prima di Natale, per togliere le macchie più evidenti.

Il pannolino
Le aziende che producono pannolini fanno i soldi sui primogeniti. Il primogenito lo controlli:-per definizione dopo ogni poppata;-ogni volta che senti un rumorino;-ogni volta che una nonna sente un rumorino (anche per telefono);-ogni volta che senti un’odorino;-ogni volta che una nonna sente un’odorino (anche per telefono);-ogni volta che non sai cosa fare.Apri, niente, ma il pannolino lo cambi lo stesso.Con il secondogenito cambi il pannolino appena prima che i vicini di casa chiamino il camion per gli spurghi pensando che sia un problema di fossa biologica.Il terzo il pannolino se lo cambia da solo, e pedalare.Dal quarto in su i pannolini o se li comprano, oppure vasino.

Il biberon
Dopo la nascita i casi sono due: o allattamento al seno, o biberon. L`allattamento al seno presenta molti vantaggi, è più sano, più naturale, il latte è sempre pronto alla temperatura giusta, la tetta è per definizione sterilizzata e allatta solo la mamma (questo, ovviamente, è un vantaggio solo se siete un papà). Ma il vantaggio più importante è quello di potere avere una mano libera, essendo la tetta autoreggente (almeno si spera). L`allattamento a biberon prevede viceversa l`uso di due mani, una che regge il bambino, l`altra che regge il biberon. La questione è di secondaria importanza per le prime poppate del primogenito, durante le quali rimirate rapiti con sguardo ebete il vostro virgulto, attenti a che non scenda una gocciolina di latte sullaguancina, e che la tettarella sia sempre piena acciocchè non abbiano a formarsi bolle d’aria nel pancino, noncuranti del fatto che sono le tre del mattino, ci sono 12 gradi e voi siete in mutande e canottiera, perchè travolti dal pianto isterico di quel bastardo avete dimenticato pure le ciabatte.Con il secondo quei 20 minuti che dura mediamente un poppata sono eterni. Dopo 30 secondi cominciate a guardarvi in giro sconsolati alla ricerca di qualcosa da fare, e soprattutto di un modo per farlo. Quei 90cl di latte glieli sparereste giù col compressore. Di solito in queste situazioni ci si trova sul divano del salotto, e la prima tentazione è quella di accendere la tele, ci sarà pure qualche cazzo di roba da vedere. Per una delle leggi di Murphy il telecomando si trova sempre alla distanza di Tantalo, vicino ma irraggiungibile. E poi, anche se fosse raggiungibile, bisogna liberare unamano. Gli stratagemmi sono svariati: quello che viene più naturale è cercare di reggere il biberon con il mento, esercitando una leggera pressione. I figli degli appassionati di questa tecnica soffrono spesso di palatoschisi. Viceversa si può liberare la mano che regge il bambino, tenendolo con l`incavo del braccio. Ad alcuni genitori dopo il secondo figlio spuntano addirittura delle ditina all`interno del gomito, che consentono tra l’altro di fare il gesto dell’ombrello con un braccio solo. Alla fine ci si ingegna, si recupera il telecomando con un piede esibendo uno snodo tipo Heather Parisi, si libera una mano e si zappa, finalmente. Nel frattempo il biberon è orizzontale da 10 minuti, il bambino ha ingurgitato aria sufficiente a farlo scorreggiareper tutta la vita e si spara 2 ore di coliche.Non so cosa succeda dopo il secondo. Pare che il terzo impari prestissimo a reggersi il biberon da solo, mentre il quarto esca spesso per andare al ristorante.

La documentazione
Del primogenito si documenta tutto. Esistono addirittura delle specie di diari con gli appositi spazi per annotare giorno per giorno tutti i parametri vitali del bambino, e pagine speciali per gli eventi eccezionali, il primo dentino, la prima parola, i primi passi. A volte c’è anche uno spazio feticista per appiccicare ciocche di capelli o altri pezzi del bambino stesso. Una mamma ha tabellata in testa a vita tutta la curva di crescita del suo primogenito, come un gigantesco file excel. Anche il papà, che però dopo un paio di mesi formatta e non si ricorda più un cazzo.Con il secondogenito scompare il quadernino, e con questo anche ogni tracciabilità. Il suo grafico di crescita è un gradino: prima non c’era, adesso c’è.Del terzo ci rendiamo conto che è figlio nostro solo quando ci chiede il motorino.Dal quarto in su è impossibile distinugerli dai compagni di nido, di asilo o di scuola. Dopo una festa di famiglie numerose capita di beccarsi i figli degli altri.

Il sonno
Il primogenito mangia ogni 2 ore, giorno e notte. Tra un pasto e l’altro talvolta dorme, ma siete talmente in ansia che non si ingozzi con il vomito che vi alzate comunqe ogni cinque minuti per vedere se respira. Il tempo di reazione a un suo pianto è di 6 secondi netti. Quando cresce va a letto con la mamma o col papà, o con entrambi, e si fa leggere un minimo di 8 favole per sera.Il secondo mangia ogni 4 ore, la notte anche 6, e tra un pasto e l`altro dorme come un tonno, eppure ogni volta che si sveglia si becca un vaffanculo. Il tempo di reazione al suo pianto va dai 3 ai 15 minuti, ai quali va aggiunto il tempo per trovare la culla dispersa per la casa (cosa che ricorda molto la caccia al cellulare). Quando cresce va a letto con il primogenito, che gli racconta quel cazzo che gli pare.Il terzo mangia quando può e va a letto con i primi due, che gli raccontano le loro avventure sessuali. Dal quarto in poi dormono direttamente in discoteca.

venerdì 11 dicembre 2009

mercoledì 9 dicembre 2009